L’Archivio Enrico Crispolti è una istituzione privata con sede a Roma, nata a metà degli anni ’50.
Comprende oltre 28.000 posizioni – relative ad artisti, critici, gruppi, movimenti, esposizioni, pubblicazioni e altri temi inerenti all’arte dal XIX al XXI secolo – raccolte in faldoni e classificatori. Posizioni che comprendono il cosiddetto “no book material”, ovvero annunci, depliants, cataloghi leggeri di mostre, opuscoli, nonché corrispondenza, fotografie, fotocolor, ritagli di giornali, appunti, registrazioni audio e/o video.
Nel tempo l’Archivio Enrico Crispolti ha acquisito, in originale o in riproduzione, i materiali di altri fondi archivistici: Fondo Francesco Di Cocco (in originale), fondi Arturo Ciacelli, Pasqualino, Galleria Mediterranea e Stefano Cairola (in riproduzione).
Particolari materiali di approfondimento in faldoni, riguardano gli ambiti del Futurismo, Informale, Dada in Italia, Arte in Italia fra le due guerre, Pop Art, Arte Ambientale, Mostre Sindacali oltre che materiali relativi a singoli artisti. L’Archivio Enrico Crispolti è stato dichiarato di pubblico interesse e sottoposto a vincolo a norma del D.P.R. n. 1409 del 30 settembre 1963, dal provvedimento della Soprintendenza ai Beni Archivistici e Librari del Lazio del 14 novembre 1992.
Dopo il cambio di sede da via di Ripetta 132 a via Livenza 2 (2014) e la scomparsa di Enrico Crispolti (2018), l’Archivio è in via di riordino e schedatura.